Dopo il caso di Cecilia Sala rimane aperto il caso di 6 italiani detenuti senza motivo nelle carceri di Maduro, in Venezuela
Roma, 23 gennaio 2025 - Dopo il caso di Cecilia Sala rimane ancora aperto il caso dei 6 italiani detenuti senza motivo nelle carceri di Maduro, in Venezuela
Ultimo il caso di Alberto Trentini, cooperante italiano arrestato in Venezuela, che non rimane purtroppo un episodio isolato. Con lui ci sono infatti anche altri 5 connazionali ancora detenuti dal regime di NicolƔs Maduro, tra cui Americo De Grazia, ex deputato calabrese, Biagio Pilieri, giornalista e dirigente politico siciliano, Daniel Echenagucia Vallenilla e Margarita Assenza.
A rivelarlo Marinellys Tremamunno, giornalista italo-venezuelana e presidente
dell'Associazione "Venezuela: la piccola Venezia" APS:
"Ci manca ancora un nome, ma degli altri ne abbiamo avuto conferma parlando con i loro familiari in Venezuela, perchĆ© ĆØ stato impossibile avere informazione certa attraverso le autoritĆ italiane".
La Farnesina ha evaso le sue domande come giornalista, precisando che ci sono ancora sei italiani arrestati: proprio l'anno scorso il ministro Antonio Tajani aveva informato al Parlamento che inizialmente i detenuti italiani erano nove e tre sono stati liberati successivamente (Vicente Scarano, Rita Capriti e Juan Manuel Allueva).
Tremamunno ha poi ribadito che, ai sensi dell'articolo 3 della nostra Costituzione, "i cittadini con doppia cittadinanza sono italiani a tutti gli effetti, con pari dignitĆ e diritti", per cui "il fatto di avere anche la cittadinanza venezuelana non li rende meno italiani;
quindi facciamo appello al Governo italiano guidato da Giorgia Meloni, e in particolare al ministro Tajani, affinchƩ si batta anche per la liberazione di Americo,
Biagio, Daniel e Margarita. PerchƩ non sono numeri, ma persone con un nome e cognome", ha dichiarato la giornalista, sottolineando che da diversi mesi i loro famigliari non sono riusciti a vedere i propri cari, nemmeno per capire le loro condizioni di salute.
Le richieste al Governo italiano
Dal 28 luglio scorso il regime venezuelano ha avviato una brutale campagna di
repressione, con oltre 2.400 arresti arbitrari.
Secondo l'ong Foro Penal Venezolano al 15 gennaio risultano ancora detenuti 1.687 prigionieri politici e tra di loro ci sono piĆ¹ di 150 persone con doppia cittadinanza.
"Basta trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, pubblicare un post sui
social o inviare un messaggio critico per finire in prigione", ha spiegato Tremamunno.
La stessa sorte ĆØ toccata sia a Trentini che al resto degli italiani.
Alcuni si trovano nell'Helicoide, il centro di detenzione noto come il piĆ¹ grande
centro di tortura dell'America Latina.
Ć il caso di Americo De Grazia e Biagio Pilieri, due figure di spicco nella lotta per i diritti umani e politici in Venezuela.
Le famiglie e l'Associazione "Venezuela: la piccola Venezia" sollecitano un intervento piĆ¹ incisivo da parte del Governo italiano per ottenere la prova di vita di tutti gli italiani attraverso una visita consolare, la loro liberazione immediata e il rientro in sicurezza in Italia.
Si chiede inoltre una presa di posizione chiara contro la discriminazione dei cittadini con doppia cittadinanza, affinchƩ venga garantita loro la piena tutela da parte dello Stato italiano.
Inoltre Tremamunno ha spiegato che l'arresto di cittadini stranieri in Venezuela ĆØ parte di una strategia che punta a ottenere riconoscimenti diplomatici in cambio della liberazione dei prigionieri politici, considerando che il governo Meloni ĆØ stato molto esposto politicamente contro il regime.
Nonostante ciĆ², "non possiamo permettere che il caso degli altri cinque italiani passi sotto silenzio per evitare negoziati con Nicolas Maduro", ha puntualizzato Tremamunno.
"Il Governo italiano ha il dovere di proteggere i diritti di tutti i suoi cittadini, senza alcuna discriminazione. Una volta in salvo in Italia si potrĆ continuare a fare opposizione politica, ma senza mettere a rischio la vita dei nostri connazionali".