PALERMO (ITALPRESS) – A piĆ¹ di quattro decenni dal vile omicidio che resta ancora una ferita aperta per la cittĆ , Palermo ricorda Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana illuminato che rese possibile quella che allora sembrava un'utopia, una reale trasformazione socio-culturale dell'isola di cui nel breve mandato fu concreto artefice. Lo fa nel giorno dell'Epifania, in un ricordo commosso di quel drammatico 6 gennaio 1980 in cui in via LibertĆ un commando di killer assaltĆ² l'auto del governatore – che stava per mettere in moto per andare a Messa insieme alla moglie e alla suocera – e che sparĆ² una raffica di colpi. Alla cerimonia solenne, presenti nel tratto di strada in cui avvenne l'agguato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha reso omaggio alla figura di Mattarella insieme al vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, al presidente dell'Ars, Gianfranco MiccichĆØ, e al prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, dinnanzi alla targa in memoria dell'ex governatore accanto alla quale sono state deposte le corone d'alloro in una breve e intensa commemorazione.
Sul posto, come ogni anno, anche la figlia di Piersanti Mattarella, Maria, e altri familiari, oltre ai rappresentanti regionali delle forze dell'ordine. "Ć una ferita ancora aperta, una mancanza di veritĆ e giustizia sugli esecutori materiali, che ĆØ un passaggio importante per capire la rete di complicitĆ che stanno dietro a questo omicidio – ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando -. Ć l'attacco piĆ¹ alto nei confronti di un esponente delle istituzioni da parte della Mafia. La ferita ĆØ aperta, ma anche la testimonianza di Piersanti Mattarella, perchĆ© il suo insegnamento ĆØ attuale oggi come non mai in una realtĆ che rischia di confondere il punto estremo dell'orizzonte. Bisogna comprendere come la politica ĆØ servizio e fatica quotidiana, soltanto cosƬ si puĆ² arginare il potere della mafia". "Ć una ferita della Repubblica, ĆØ impensabile che a distanza di quarantadue anni ancora oggi si cerchi ancora la veritĆ – ha aggiunto il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao – Si tratta di un delitto efferato che ha colpito la Sicilia in un momento drammatico, ma che ha dato vita anche a un grande periodo di riforma e rilancio della regione".
Era la stagione del sangue, fu solo uno dei brutali omicidi che insanguinarono le strade del capoluogo siciliano, ma quello di Piersanti Mattarella oggi, a 42 anni di distanza, fa ancora piĆ¹ male. PerchĆ© restano troppe ombre sulle reali responsabilitĆ del delitto, nonostante anni di inchieste serrate, che perĆ² non hanno fatto luce sull'identitĆ degli esecutori materiali dell'agguato e sui mandanti esterni, in un intrecciarsi spesso irrisolto della pista mafiosa e di quella del terrorismo nero, caratterizzato da tante testimonianze contraddittorie. Rinnovare la Democrazia Cristiana e al contempo far crescere un territorio complicato, Mattarella ci stava riuscendo e per questo divenne un uomo scomodo, pagando con la vita. Dalla speculazione edilizia alle infiltrazioni nella pubblica amministrazione, il governo Mattarella, fin dalla sua elezione da parte dell'Assemblea regionale del 9 febbraio 1978 con 77 voti, si impegnĆ² con fermezza nella propria agenda politica a percorrere la strada delle riforme. Ed ĆØ per questo che Palermo e la Sicilia ricordano con vigore la sua figura e confidano che si possa fare giustizia anche a distanza di decenni.
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