Oggi sulla Gazzetta è riportata la notizia di
una condanna del sottoscritto e di altre due persone per aver scritto di certe
pratiche particolari dell’Amministrazione Brigante: la realtà è che prima dell’avvio
del processo vero è proprio il procuratore ha emesso un decreto penale da noi
prontamente impugnato da oltre un mese e quindi è assolutamente falso che
esista una condanna definitiva ed una ammenda da pagare.
Sulla base del Decreto Penale, alla cui
emissione la Dott.ssa Brigante si era opposta fin da primo momento, avrei
potuto sbrogliarmi la questione senza pagare un euro ma prestando per un
mesetto servizio civile per due ore al giorno, presso il Comune di Decollatura
o presso qualche altro ente, con impegno in un lavoro adeguato alla mia
professione di Architetto e non certamente di lavori forzati.
Nonostante la “comodità” di estinguere il
procedimento con questo agevole servizio (il Decreto Penale cancella il reato
ed è assolutamente vantaggioso in caso di colpevolezza perché impedisce al
diffamato di pretendere il risarcimento e la pena è trasformabile in servizio
civile) ho deciso di proporre appello per dimostrare in tribunale
l’assoluta verità di quanto scritto e di conseguenza con l’appello il Decreto è
stato cancellato e dovrà iniziare un regolare processo, ragion per cui alla data odierna non sono stato condannato,
non devo pagare nessuna ammenda ed anzi avrò la possibilità di inchiodare alle
proprie responsabilità chi non ha capito che il processo può portare solo ad
accertare fatti che magari avvieranno uno o più procedimenti penali nei suoi
confronti.
Io dopo le sue dimissioni non mi sono più
occupato dell’ex Sindaco perché non ho niente contro la sua persona ma l’articolo
di oggi può darsi che mi indurrà (ancora devo decidere perché non vorrei
abbassarmi al suo livello) ad esaminare, e portare diverse pratiche all’attenzione
degli attuali amministratori, per eventuali recuperi delle somme, e dell’autorità
giudiziaria e della corte dei conti per i provvedimenti di competenza.