Il ruolo di Confartigianato nel recupero dei beni confiscati, webinar con il dg di Banca Etica Alessandro Messina, il sostituto procuratore Ignazitto e il direttore Politiche economiche confartigianato Bruno Panieri

 CATANZARO – 13 SETTEMBRE 2021. "Confartigianato, in quanto associazione radicata sul territorio, deve necessariamente contribuire al recupero di un contesto sano, sostenendo gli imprenditori che intendono affiancare lo Stato nel recupero di beni e aziende confiscate alla mafia, raccogliendo anche l'invito di Walter Ignazitto, sostituto procuratore DDA Reggio Calabria". Ad affermarlo ĆØ Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche della Confartigianato Imprese, concludendo il webinar organizzato da Confartigianato Imprese Calabria, tenuto nei giorni scorsi alla presenza, oltre che dottor Ignazitto, di Alessandro Messina, direttore generale di Banca Etica.

Ad aprire i lavori del webinar sul tema "Beni confiscati alla mafia: problematiche e possibilitĆ  di sviluppo produttivo" ĆØ stato il segretario regionale di Confartigianato Imprese, Silvano Barbalace. "Questi beni costituiscono oramai una quota importante dell'economia italiana e del sistema produttivo del Paese. La nostra Organizzazione svolge un importante ruolo anche di attore sociale per lo sviluppo di comunitĆ  e territori sani. Le mafie sono forti e radicate ben oltre i confini entro cui convenzionalmente si ritiene operino e crescano. C'ĆØ quindi una mole di patrimoni immobiliari e anche aziendali che finiscono per essere confiscati – ha affermato Barbalace - ed il loro riutilizzo ha non solo una finalitĆ  sociale ovviamente di riscatto per la comunitĆ , ma anche un' importante forza culturale ed economica per quel territorio e quella comunitĆ . Confartigianato deve accompagnare le proprie imprese in questo percorso".

Il Direttore generale di banca Etica si ĆØ soffermato sulle problematiche connesse all'applicazione della normativa, portando l'esperienza della propria banca che ha sostenuto molti processi diretti al riutilizzo di beni confiscati. Nel 2020, ha sostenuto 24 organizzazioni impegnate sui temi della legalitĆ  attraverso finanziamenti per un totale di 2,8 milioni di euro. Tra queste organizzazioni, 20 realtĆ  operanti sui beni confiscati sono state sostenute con finanziamenti per 2 milioni di euro. 

"Il riuso sociale dei beni confiscati ĆØ una delle forme piĆ¹ efficaci di contrasto alla mafia – ha spiegato il direttore generale Messina -. Per realizzare l'effettiva destinazione sociale dei beni confiscati c'ĆØ bisogno perĆ² di risorse finanziarie sia per il ripristino delle strutture che per  la gestione ad uso sociale. Ed ĆØ qui che entra in gioco la finanza etica. Banca Etica ĆØ da sempre al fianco delle organizzazioni che si battono per la legalitĆ  e il contrasto all'usura".

"Quando c'ĆØ un'impresa malata, nel senso di infiltrazione criminale, il rischio che questo marciume si estenda alle aziende che si muovono accanto, nello stesso contesto, ĆØ altissimo. E' nell'interesse di tutti arginare questo fenomeno, vaccinarci un po' tutti" , ha esordito Walter Ignazitto che riconosce come spesso i procedimenti di affidamento dei beni confiscati "sono lunghi, farraginosi e complicati". Ignazitto ha perĆ² posto l'accento su una novitĆ  introdotta al codice antimafia nel 2017: l'imprenditore sano puĆ² diventare una specie di consulente dello Stato e affiancarlo nella gestione dell'impresa confiscata. Per farlo ci vuole un grande coraggio e grande impegno, ma lo Stato riconosce un diritto di prelazione sull'azienda 'risanata'.

Per Bruno Panieri, quindi, lo spaccato fornito da Ignazitto offre interessanti spunti applicativi su cui Confartigianato puĆ² e deve ragionare. "Ci siamo dati una missione molto rigorosa nell'accompagnamento delle imprese nella cultura della legalitĆ . Affiancare gli imprenditori che si vogliono mettere in gioco, fornire la necessaria assistenza alla gestione, rimettere in circolazione una impresa, vuol dire che l'associazione ĆØ pronta a fare da rete di protezione per salvaguardare un contesto di valori per il territorio. Significa – ha concluso Panieri - creare occupazione, contaminare il territorio con imprese sane e togliere le imprese criminali, e questo ĆØ uno dei compiti che ci puĆ² aspettare in prospettiva".

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