Rubrica "Pensare Altrimenti" di Luigi Brigante
"Era
il 23 febbraio quando denunciai il pericolo del tratto di 5 km, tra Soveria
Mannelli e Decollatura, della famosa strada del “Medio Savuto” nella speranza
che qualcuno si adoperasse ad effettuare un controllo minuzioso volto a
stabilirne l'integrità o meno ed, eventualmente, chiuderla per metterla in
sicurezza. Ovviamente nulla di tutto questo, semmai un peggioramento tanto
evidente quanto inesorabile, nella totale assenza della Provincia (Ente
preposto al controllo e alla manutenzione) e delle Associazioni costituitesi in
merito, tra tante promesse, cene e presunte conquiste. Dalle
foto allegate possiamo notare un collasso accentuato del manto stradale che si
traduce nel cedimento di uno dei pilastri portanti cagionante il dislivello che
ha poi creato questi due “dossi”. Nonostante il traffico sia veramente bassissimo
su questa arteria inutile.
Abbiamo anche interpellato una persona
competente in merito e ci ha confermato che la situazione è molto grave. E’ una
bomba ad orologeria! Non solo il rischio di chi può cadere giù, ma anche di chi
transita dalla strada sottostante, nonché arteria principale che collega
l’entroterra con Catanzaro e comuni limitrofi, rimanendo così schiacciato dalla
parte sopraelevata. Una sorta di potenziale riedizione della sciagura del
ponte Morandi di Genova. Il nocciolo della questione è il medesimo per tutto il
Paese: la prevenzione e la manutenzione. E non c’entra nulla se il titolare
dell’arteria sia un privato o lo Stato: il problema è
fisiologico. Procrastinare o ignorare tali accorgimenti può costare delle
vite umane e disagi per una terra già dilaniata dalla carenza di
infrastrutture, sia su gomma che rotaie, e dalla crisi economica indotta dal
Covid-19. Di pari passo, e connesse dallo stesso destino politico, anche
il tratto della A2, zona Altilia Grimaldi, direzione nord, per il quale circa
un mese fa, su segnalazione di alcuni cittadini preoccupati, Lista Unica fece
notare l’incuria dei piloni di quel tratto, dalle cui immagini si notano i
calcinacci visibili e arrugginiti, che invece, a differenza della “Strada che
non c’è”, è soggetto a notevole traffico. E in effetti, la strada del
Medio Savuto avrebbe proprio dovuto congiungere in modo più rapido e comodo
Cosenza e Catanzaro, evitando a noi cittadini di percorrere strade tortuose,
strette e anch’esse soggette ad incuria sia per quanto concerne la segnaletica
in generale e sia per la manutenzione del manto stradale. In un concorso di
colpa tra cittadini e istituzioni, oggi dobbiamo chiederci: cosa vogliamo fare
con la rete stradale regionale? L’ultimo intervento del legislatore, per
ragioni di finanza pubblica, ovvero in altri termini, per rientrare nei folli
parametri economici dell’UE, e quindi creare risparmio per il bilancio dello
Stato, ha razionalizzato la competenza dei tratti stradali allargando quella
dei Comuni e restringendo quella statale (di ANAS); mentre le Province, seppur
de facto abolite ma non nella forma, hanno la restante competenza come nel caso
di specie. Pertanto, se da un lato ai Comuni non si può chiedere molto
date le criticità di bilancio che li accomunano (sempre in ottemperanza al
ferreo Patto di Stabilità), alle Province invece, non si direbbe la stessa cosa
anche perché ogni anno la Regione ripartisce fondi tra le medesime per la
viabilità. Il problema è palesemente politico. Nessuna regola di
bilancio giustifica una condotta omissiva ai danni degli utenti. Questo
immobilismo è inaccettabile; ed è frutto di favoritismi e campanilismi
politici, in cui decide il Podestà di turno (eletto con elezioni di secondo
livello)...di guisa che gli altri (gli amministratori) diventino ruffiani, cioè
dando il loro voto, al fine di ottenere qualche piccola concessione. E la
sicurezza stradale è solo uno dei tanti problemi non affrontati. Il
sottoscritto e Lista Unica cercano di porre l’accento sul fatto che l’avanzo
primario, e le rigide regole di bilancio, non possono paralizzare l’attività di
controllo di una rete stradale vetusta e priva di alternative valide per tutti
i cittadini e i loro servizi essenziali già di per sé limitati (trasporto
medico, commercio, ecc.) e che quindi spetta alla politica, alle
associazioni rappresentative e agli utenti, esortare ad assunzioni di
responsabilità politica e di buonsenso. I personalismi, i dispetti e le
manfrine politiche devono essere estromesse per il bene dell’incolumità
personale dei cittadini e del tessuto socio-economico del territorio (nazionale
e regionale).Non è un caso che opere come la strada del “Medio Savuto”, la
SS106 “veloce”, e una Tirrenica ancora più efficiente, assieme ad un congiunto
potenziamento e rifacimento della scarsissima rete su rotaia, possono veramente
costituire volano per la fantomatica ripresa del Meridione, che sembra essere
sempre ignorato e dolosamente condotto al collasso e al divario col resto
d’Italia (di ieri la notizia del taglio dal 40% al 10% dei “prestiti” del
Recovery destinati al Sud).Auspicando celeri risposte, attendiamo l’evolversi
dei fatti e rammentiamo ai prossimi elettori di tener conto di tali
controversie al momento in cui si recheranno presso i loro seggi elettorali ad esercitare
quel voto ormai dato troppo per scontato, ma unica “arma” per sanzionare
codesta politica immobile e avara."
Luigi
Brigante