Riproponiamo
un articolo di Lucia Tedesco, pubblicato il 10 aprile 2019, perché pensiamo che
una attenta lettura permetta di recepire degli spunti molto utili per capire il
perché della situazione politica di Decollatura e le strane dinamiche che si
sono innescate nei gruppi, e nel rapporto con gli altri, in questa fase di
preparazione delle liste.
“Quando l'oracolo di Delfi disse a Socrate
che era l'uomo più saggio sulla Terra, Socrate rispose dicendo: "Io so di
non sapere". Socrate sapeva che c'erano tante cose che non conosceva, ed
era sicuro solo di una cosa, e cioè che in realtà non sapeva nulla. Era
l'accettazione di questa condizione a renderlo così saggio. La consapevolezza
di non sapere è sempre stata una rarità, ancora di più nel mondo odierno.
Infatti oggi assistiamo a conversazioni in cui persone totalmente inesperte in
uno specifico campo si elevano a intenditori specializzati, esprimendo forti
opinioni sugli argomenti più disparati, dagli affari alla politica. Questo
fenomeno, detto “effetto Dunning-Kruger”, non è una malattia mentale o una
sindrome: è presente in tutti noi in diversa misura.
L'effetto Dunning-Kruger è un
pregiudizio cognitivo, una distorsione che induce le persone con poca o nessuna
conoscenza sull'argomento di cui si sta parlando, a non essere in grado – a
causa della loro incompetenza – di accorgersi che il loro ragionamento, le loro
scelte e le loro conclusioni sono semplicemente sbagliate. Gli psicologi Justin
Kruger e David Dunning hanno pubblicato un articolo nel 1999, intitolato “Unskilled
and unaware of It: How difficulties in recognizig one’s own incompetence lead
to inflated self-assessments”. Questo scritto era il frutto di un esperimento.
I due psicologi hanno portato avanti
una ricerca, chiedendo ad alcuni gruppi di studenti di valutare le proprie
capacità logiche, grammaticali e umoristiche. Ciò che hanno scoperto è che le
persone che hanno ottenuto percentuali più basse nei test di grammatica,
umorismo e logica tendevano anche a sovrastimare drammaticamente il proprio
livello di abilità. Questi soggetti non erano, inoltre, in grado di riconoscere
i livelli di competenza di altre persone, il che è parte del motivo per cui si
consideravano più capaci e più informati degli altri. Infatti, nel loro
articolo, Kruger e Dunning dichiarano che questa sopravvalutazione avviene, in
parte, perché questi individui non solo raggiungono conclusioni errate, ma
anche perché la loro incompetenza li priva della capacità metacognitiva di
comprendere le loro mancanze. Le persone che subiscono questo effetto credono
di essere più intelligenti e più capaci di quello che realmente sono.
Questo fenomeno è qualcosa che tutti
noi abbiamo sperimentato una volta nella vita, con cui abbiamo avuto a che fare
attivamente o passivamente. Chiunque di noi si è imbattuto in una discussione
su Internet nella quale ha incontrato qualcuno talmente convinto della propria
opinione da non cambiarla nemmeno dopo una smentita pertinente e inoppugnabile.
Questa mancanza di metacognizione porta l'uomo a essere ignorante della propria
ignoranza. Una metaignoranza che sorge a causa di una carenza di esperienza e
di conoscenza, spesso mascherata da credenze errate o da conoscenze di base
incomplete.
Lo studio di Justin Kruger e David
Dunning ha comprovato ampiamente come e perché le persone più incapaci e
stupide si trovano a pensare di aver ragione. Come prova empirica della
meta-ignoranza, si può osservare quanto la conoscenza incompleta e fuorviante
porti le persone che subiscono l'effetto Dunning-Kruger a influenzare le loro
convinzioni, le decisioni che prendono e le azioni che intraprendono. L'effetto
Dunning-Kruger è anche legato all'incapacità di fare un passo indietro e di
guardare il proprio comportamento e le proprie abilità al di fuori di se
stessi: l'incompetenza è strettamente legata all'inettitudine. Queste persone
purtroppo non sono in grado di valutare se stesse solo dal loro punto di vista
soggettivo e si giudicano altamente qualificate, competenti e superiori alle
altre. In psicologia, questo fenomeno è chiamato superiorità illusoria.
Facciamo un esempio pratico. Partiamo
da un paragone semplice in cui la conoscenza è come un'isola, mentre la
mancanza di conoscenza, ovvero l'ignoranza, è come il mare. Possiamo ben
asserire che più si ottengono nuove conoscenze, più il proprio sapere aumenta,
più automaticamente l'isola diventerà grande. Il mare, che rappresenta tutto
ciò che non sappiamo, però è e sarà sempre infinitamente più grande dell'isola.
L'isola non potrà mai raggiungere la sua estensione. Quindi non importa quanto
grande sia la nostra conoscenza, ci sarà sempre qualcosa che intaccherà il
nostro sapere e ci farà realizzare quante lacune possediamo. Più conoscenze
abbiamo, più ci rendiamo conto che c'è una quantità infinita di nozioni nel
nostro campo di cui non sappiamo nulla. Ma chi è colpito dall'effetto
Dunning-Kruger semplicemente tutto questo non lo vede, perché non lo può
realizzare.
Ci sono degli aspetti pericolosi,
quasi drammatici, dell'effetto Dunning-Kruger. Se ci chiedessero di valutare quanto
siamo divertenti, probabilmente non diremmo di essere dei cabarettisti o dei
comici, ma quasi sicuramente riterremmo di essere più divertenti della media
delle persone che conosciamo. La realtà però è che la maggior parte di noi
probabilmente non è così simpatica. Ma quando ci viene chiesto di esprimere su
questioni di carattere politico? In questo caso non si tratterebbe
semplicemente di dare una valutazione su un aspetto individuale, ma di
giudicare soggettivamente un aspetto che coinvolge la collettività. Questo
effetto può portare qualcuno a convincersi di poter risolvere problemi
importanti, materia di studiosi e scienziati, facendo associazioni imbarazzanti
e proponendo soluzioni apparentemente facili. L'illusorietà può portare
chiunque a credere di essere il più sapiente. E se questi siffatti incompetenti
inconsapevoli fossero anche in contatto tra loro e fossero supportati da un
gruppo di altrettanto incompetenti?
Il problema di chi subisce l'effetto
Dunning-Kruger può in un battibaleno diventare da individuale a sociale. Ed è
proprio quando non lo si può più fermare che diventa drammatico. L’unico modo
per superare l'effetto Dunning-Kruger è non smettere mai di mettersi in
discussione e continuare a imparare, senza crogiolarsi nel proprio piccolo
sapere e continuando a scavare più a fondo. Per i due ricercatori, David
Dunning e Justin Kruger, l'unico modo per liberarsi dalle sovrastrutture di
questa superiorità illusoria è imparare a valutarsi più oggettivamente e
migliorare costantemente la propria metacognizione. D'altro canto, le persone
competenti conoscono molto bene le loro conoscenze, perché conoscono anche i
loro limiti. Così come Socrate, anche Confucio disse che "La vera
conoscenza sta nel conoscere l'estensione della propria ignoranza”. Più si
acquisisce conoscenza, più si avrà la possibilità di riconoscere quanta strada
c'è da fare, quanto mare ci circonda e quanto ancora c'è da imparare.”
Noi
che concordiamo con l’autrice dello studio che l’effetto Dunning-Kruger “non è
una malattia mentale o una sindrome” e che “è presente in tutti noi” sono
alcuni anni che ripetiamo come un mantra che è necessaria la massima unità
possibile nella gestione del comune e il nostro socratiano “sapere di non
sapere” , o di sapere poco, ci porta a lanciare un appello a tanti, che si sono
affacciati solo da pochi mesi alla politica, per raccomandare:
- di considerare questo articolo come uno stimolo ad addentrarsi nella politica per maturare la consapevolezza di non sapere che genera la voglia di conoscenza e il successivo raggiungimento di livelli di “preparazione politica” ottimali per le cariche da ricoprire. Questo è il percorso seguito da tutti ed anche da noi che all’inizio non capivamo un bel niente e magari avevamo pure un pizzico di presunzione;
- di studiare bene la situazione del Comune che è disastrosa da tutti i punti di vista ed è aggravata anche dalla mancanza, dopo l’andata in pensione di tanti, del personale necessario per le gestione dei servizi;
- di considerare che amministrare un comune è cosa ben diversa dal condurre un negozio, di piccole o medie dimensioni, o una impresetta o una attività in proprio con alcuni collaboratori;
- di tenere conto che qualsiasi amministratore locale deve conoscere bene le dinamiche politiche per poter contare qualche cosa fuori dalla propria vinella del paese;
- di avere chiaro in mente che chi non ha mai fatto il consigliere comunale, e magari non ha neanche mai assistito ad un consiglio comunale, può essere un ottimo professionista o commerciante o artigiano o imprenditore etc etc ma sarà certamente un fallimento come Sindaco o assessore, per come è già capitato a tanti nelle ultime legislature.