La Regione guida la protesta contro la proposta del Coi. L'assessore Gallo: «Iniziativa necessaria per tutelare produzioni italiane di qualitĆ »
Agricoltura - Catanzaro, 10/06/2021
La Calabria guida la battaglia contro la modifica dei parametri dell'olio extra di oliva, a difesa delle produzioni di qualitĆ italiane.
Nel corso dei lavori della commissione Politiche agricole della Conferenza Stato-Regioni, l'assessore regionale all'agricoltura, Gianluca Gallo, ha presentato il testo di una risoluzione, condivisa dalle altre regioni italiane, da indirizzare al ministro all'Agricoltura, Stefano Patuanelli, per impegnare il Governo a stoppare l'iniziativa del Consiglio oleico internazionale, in queste settimane impegnato a rivedere i criteri di classificazione degli oli extravergini.
«REGIONI SUD IN PRIMA FILA»
«In particolare – afferma Gallo –, le Regioni del Sud devono essere in prima fila per tutelare e diffondere la cultura dell'olio extravergine di oliva e supportare la crescita costante della filiera dell'olio. Per questo siamo assolutamente contrari all'ipotesi di ridurre i parametri di aciditĆ e di altre caratteristiche chimiche dei nostri olio evo, dato che cosƬ verrebbero sminuiti e mortificati sia il patrimonio inestimabile di biodiversitĆ rappresentato dalla nostra olivicoltura, sia la qualitĆ e le proprietĆ organolettiche, benefiche per la salute, dei nostri oli».
L'assessore spiega che si tratta di «punti di vista rappresentati nei giorni scorsi anche dalle organizzazioni di categoria agricole, Confagricoltura in testa, posti ora a base della richiesta da sottoporre all'Esecutivo, in cui tra l'altro si specifica anche come l'eventuale introduzione dei nuovi requisiti causerebbe gravi danni all'intero comparto italiano, produttore di oli evo di alta qualitĆ ma con condizioni di aciditĆ non certo favorevoli a causa del clima, tendente a una certa umiditĆ , soprattutto nel Meridione. L'umiditĆ – specifica – ĆØ, infatti, causa di patologie fungine tipiche dell'olivo che comportano qualche decimale di aciditĆ in piĆ¹, senza perĆ² alterare le caratteristiche qualitative degli oli. Situazione diversa, ad esempio, in Spagna e Tunisia, dove il clima favorisce le basse aciditĆ , ma non certo le caratteristiche organolettiche degli oli ottenuti».
«Se si volesse valorizzare la qualitĆ degli oli evo – rimarca inoltre Gallo – bisognerebbe vagliare altri principi, come, ad esempio, l'acido oleico, che distingue concretamente gli oli di oliva dalla maggior parte degli oli di semi e valorizzare la pratica del panel test, vero elemento identificativo di un olio evo di alta qualitĆ ».
«PRIVILEGIARE MADE IN ITALY»
Al contrario, perseguire l'ipotesi di riduzione dei parametri, sia fisici sia chimici, «significherebbe – sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura – punire e penalizzare gli oli evo italiani ed escluderli dalla gamma degli extra vergini oli con caratteristiche organolettiche ottime per privilegiare quelli invece sensorialmente discutibili, cosƬ vanificando il lavoro degli ultimi anni, nei quali l'olio evo italiano ha assunto valori economici ben superiori alle medie internazionali, seguendo un percorso che andrebbe sostenuto privilegiando il made in Italy».
«L'ormai accertata minor qualitĆ degli oli stranieri, che peraltro hanno invaso il nostro mercato, e l'aumento esponenziale di frodi nel settore, dovrebbero indurre – conclude Gallo – a piĆ¹ incisive azioni di tutela non solo della fiducia dei consumatori, ma anche dell'economia e dei livelli occupazionali italiani».