L’altro giorno in modo provocatorio, ma sostanzialmente gentile per come imponeva il rispetto per persone, a nostro giudizio, di moralità specchiata ed i rapporti cordiali intercorrenti da una vita, abbiamo scritto che “non ci ha stressato apprendere dal chiacchiericcio interno a queste 20-30 persone, che divise in quattro gruppi agitano la scena politica paesana, di alcuni decollaturesi, che dopo aver fracassato per decenni le p…. ed il cervello di noi tutti a Decollatura con il loro attribuirsi patenti di purezza e onestà che li ponevano nell'empireo dei principi etici e morali, che oggi appronterebbero (il condizionale è d'obbligo perché l'indiscrezione esce dal chiacchiericcio dei gruppi che un poco trattano e un poco si litigano fra loro e si sputtanano) il Bronteion del teatro greco che dovrà annunciare il passaggio dalla nostra cultura paesana alla buona o capichiatta alla nuova e "particolare" che sempre più domina la Calabria.”
L’inequivocabile
riferimento al gruppo Agorà non è sfuggito agli oltre mille lettori dell’articolo
che hanno anche interpretato bene il significato della frase “approntare il
Bronteion del teatro greco che dovrà annunciare la nuova e particolare cultura”.
Non
ci aspettavamo ovviamente reazioni o comunicati, avendo preventivato il
silenzio dell’indifferenza e qualche sorrisetto di superiorità, perché noi con
l’articolo precedente non mettevamo in dubbio la “scadenza” della loro patente di
purezza e onestà, perché la notizia rilevante dal punto di vista politico era il
chiacchiericcio malevolo proveniente dalla loro stessa parte, a noi assolutamente
avversa, per opera anche dei nuovi e integerrimi paladini della legalità e del
nuovo che operano all’interno del quartiere di Giostra nel quale si confrontano, si scontrano, si
lottano e si cercano i cavalieri di Progetto Civico, Agorà, Partito Democratico,
io Decollo e gli amici di Beppe Grillo, per il predominio nell’indicazione del
condottiero dell’invincibile “Armada Macedonia” da contrapporre a Lista Unica e
dei cavalieri da far partecipare alla tenzone.
Se le
notizie che circolano non sono vere è d’obbligo dare una risposta secca a chi
in modo subdolo mette in giro voci su incontri tenuti o non accettati e su
persone gradite o rifiutate: non rispondere appare come una conferma perché chi
ha in bocca la verità mai si avvarrà della facoltà di non rispondere.