"Il Recovery plan avrĆ un senso e il Governo Draghi - che eccelle per competenze tecniche - potrĆ dimostrare la propria valenza politica, se alla fine dei sei anni in cui saranno erogati gli oltre 200 miliardi di euro, l'Italia potrĆ finalmente ritenersi sostanzialmente unitĆ . Questa ĆØ la sfida che attende il Paese. Dal premier Draghi la Calabria si aspetta che renda coeso il Paese, come fece il cancelliere Khol quando nell'89 riunificĆ² la Germania". L'ha detto il consigliere regionale Francesco Pitaro intervenendo nel dibattito sul fondo europeo in Consiglio regionale. Ha aggiunto: "La Regione ĆØ chiamata a entrare in gioco da protagonista con progetti affidabili e un'organizzazione burocratica adeguata! Se, viceversa, anche questa volta, le risorse finiranno per irrobustire le aree forti del Paese, fagocitate da lobby e interessi organizzati o se le risorse che arriveranno da noi non saranno finalizzate allo sviluppo, si certificherĆ la marginalitĆ dell'Italia nei contesti internazionali e si acutizzeranno i disastri sociali della Calabria mettendo a rischio la sua stessa tenuta democratica". Ancora Pitaro: "Noi possiamo svolgere senz'altro un'azione di impulso politico che metta assieme su questo dossier tutte le forze presenti in Consiglio regionale e tutti i soggetti dello sviluppo presenti nei territori, per focalizzare la progettualitĆ che serve alla Calabria e per recuperare il ritardo si sviluppo sui settori su cui inciderĆ il Recovery: digitalizzazione, innovazione, competitivitĆ e cultura, transizione ecologica, infrastrutture, istruzione e ricerca, salute e inclusione e coesione sociale. Abbiamo davanti a noi diversi mesi prima di chiudere questa sfortunata legislatura. E dunque possiamo, proprio sull'utilizzazione dei fondi europei, innescare un metodo di lavoro che aiuti la Calabria a uscire dal sottosviluppo e che consiste nell'agire mettendo insieme le sue energie piĆ¹ innovative e migliori. Anteponendo gli interessi generali a tutto il resto". In conclusione, Pitaro ha proposto l'istituzione di un Osservatorio regionale sul Recovery Plan di cui dovrebbero far parte, oltre alla politica, i soggetti dello sviluppo e le professionalitĆ necessarie per agire con metodo, regole e competenza. Dovrebbe servire a convogliare ogni progettualitĆ in un disegno complessivo e ad interloquire con il Governo e con l'Europa che, prevedendo esborsi - due volte all'anno fino al 2026 - e condizionandoli al raggiungimento dei target e con una specifica tempistica, per noi meridionali ĆØ una solida garanzia. L'Europa che punta allo sviluppo dell'Italia del Sud ĆØ per noi una garanzia di cui possiamo giovarci, se qui in Calabria, questa volta, faremo sul serio. E soprattutto se dimostreremo, da qui al 2027,di essere seri nell'affrontare tutte le fasi e l'iter di cui si compone il dossier europeo".