Sono cinque le personalità di Lamezia che saranno premiate dall'associazione culturale Cespes, presieduta dalla pedagogista Carolina Caruso, impegnata in prima linea in campo culturale e sociale, in particolare nella valorizzazione dei talenti presenti sul territorio.
Cespes ha istituito il premio P.A.L.M.E. (premio al merito), un riconoscimento che sarà assegnato, ogni tre anni, nel periodo di Pasqua, professionisti lametini meritevoli e stimati nel proprio ambiente per la passione, la dignità e la serietà professionale, oltre che per aver realizzato traguardi e risultati concreti, dando lustro alla città e alla regione.
Nel corso della prima edizione di P.A.L.M.E, saranno consegnate le targhe con il logo della palma a cinque lametini, individuati dopo un attento studio del territorio, che si sono contraddistinti per la loro attività professionale e artistica, soprattutto in quest'ultimo difficile anno.
I destinatari del premio sono: Antonietta Vincenzo, naturalista e scrittrice, per l'impegno culturale, il valore letterario, la fantasia e la profondità dei temi proposti nei suoi libri; Rosamaria Montesanti, cardiologa, per aver fatto della sua professione una regola di vita, per l' impegno nella sensibilizzazione e nella prevenzione; Antonella Mongiardo, vincitrice del premio Azzurro Donna "Insegnante dell'anno", per l'umanità, la competenza didattica e l'innovazione metodologica, comprovate dall'affetto e dai brillanti risultati dei suoi studenti; Pasqualino Rettura, giornalista, per la professionalità con cui fa informazione e tiene le redini di una redazione, in un contesto sociale difficile, con dignità e coraggio; Marco Barberio, artista, conosciuto e apprezzato anche oltre Oceano, per l'intraprendenza, l'originalità e il valore sociale della sua attività creativa.
L'associazione Cespes nasce dall'iniziativa di un gruppo di donne accomunate dagli stessi valori liberali e cristiani, aperte al riconoscimento dei diritti civili, con l'obiettivo di lottare contro ogni forma di discriminazione. Cespes è attiva anche in campo sociale, a sostegno delle categorie più deboli. "Sentivano l'esigenza di essere utili allo sviluppo della comunità- afferma Carolina Caruso- anche dando il giusto riconoscimento a chi, lavorando in silenzio e con passione, giorno dopo giorno, dà ai giovani la cosa più importante per la loro crescita: l'esempio. Sia in capo culturale che sociale. In tempi di pandemia abbiamo con sacrificio dedicato le nostre risorse umane verso le famiglie più bisognose. Il nostro statuto si propone, infatti, lo sviluppo e la realizzazione di attività di carattere socio-culturale per la piena attuazione della cittadinanza attiva e per l'accesso ai saperi. Si propone la valorizzazione del ruolo e delle capacità delle donne nel mondo contemporaneo, contro ogni forma di discriminazione e violenza. In futuro – dice Caruso- vorremmo realizzare attività di formazione sulle tematiche delineate negli scopi associativi, per favorire una società aperta e multiculturale, ed incoraggiare attività educative per l'attuazione di una cittadinanza mondiale. Nel pieno rispetto delle nome anti-Covid – conclude Carolina Caruso- abbiamo intrattenuto con la diocesi di Lamezia, guidata da monsignor Giuseppe Schillaci, ampie collaborazioni con le parrocchie per la costruzione di un tessuto sociale volto a mettere al centro i più bisognosi".