Concittadini, il tessuto sociale nella nostra città si è disfatto totalmente, sicché vale la regola "ognuno per sé". Mi permetto di osservare che questa regola non porta a nulla, dobbiamo recuperare un po' di coraggio ed affrontare i problemi della città insieme.
Dobbiamo prendere atto che abbiamo promosso una classe dirigente incapace perfino di soddisfare il quotidiano, la normalità è diventata un miraggio.
La città non può essere logorata da ambizioni personali, frutto di puro narcisismo, questi ultimi anni non hanno prodotto nulla, né è immaginabile un cambiamento di passo se la città è vittima di sentenze del Tar, del Consiglio di Stato, di ricorsi continui : "questo non è amore", è una nuova forma di totalitarismo che asserve una intera comunità alle bramosie di un solo personaggio.
La città, anche per i brogli che sono stati scoperti nell' ultima competizione elettorale, deve tornare alle urne, ed i Partiti devono esigere che ciò avvenga.
Naturalmente questo non basta, bisogna che la Gente colta e competente, che con il suo vissuto ha dimostrato serietà ed onestà, deve abbandonare le pantofole ed entrare in competizione.
Non è più possibile lasciare nelle mani di ragazzini impreparati, sensibili alle lusinghe dei catanzaresi, il futuro della nostra città, specie oggi che bisogna risolvere tutti i disastri prodotti in questi ultimi anni.
Il disinteresse per la cosa pubblica o anche la scelta di non esprimere nemmeno un giudizio per non essere individuati nel pantano dell'indifferenza, ha solo prodotto disastri, è arrivato il tempo della riscossa, e questo per tentare l'ultima carta per impedire che i nostri figli, quelli rimasti, non vadano anch'essi via, in altre realtà dove è più facile vivere.