Mascherine e sciarpe rosse in piazza Matteotti. Sit in della Cgil Area Vasta di Catanzaro-Crotone-Vibo nella Giornata internazionale per i diritti della Donna

CATANZARO – 8 MARZO 2021. "Il problema ĆØ la violenza maschile contro le donne e non possiamo fare piĆ¹ finta di niente. PerchĆØ siamo noi uomini i violenti, e non ci sono scappatoie". Lo dicono gli uomini della segreteria provinciale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo che - in questa Giornata internazionale per i diritti della Donna - hanno scelto di responsabilizzare l'universo maschile puntando sulla consapevolezza: "E' necessario prendere coscienza del fatto che la violenza sulle donne ĆØ un problema soprattutto degli uomini, e non si puĆ² piĆ¹ far finta di niente". E' quanto afferma il segretario provinciale della CGIl Area Vasta, Enzo Scalese, schierato assieme ai tanti colleghi che si sono ritrovati in piazza Matteotti, in prossimitĆ  del Tribunale di Catanzaro, per dare un segno tangibile della partecipazione a quella che vuole essere una battaglia di responsabilitĆ  e rispetto da portare avanti tutto l'anno. Mascherine e sciarpe rosse al collo, i dirigenti della CGIL di tutte le categorie, schierandosi per il sit in, hanno letto parte dell'appello nazionale – sottoscritto anche dalla segreteria provinciale dell'Area Vasta – su www.abbiamounproblema.it .

"Il problema ĆØ la violenza maschile contro le donne e non possiamo piĆ¹ fare finta di niente. PerchĆ© siamo noi uomini i violenti, non ci sono scappatoie – si legge infatti nell'appello -. ƈ una violenza strutturale che ha radici profonde e tante facce, il femminicidio ĆØ solo quella piĆ¹ estrema e piĆ¹ visibile. Vive nelle azioni quotidiane, nel lavoro, nella societĆ , negli stereotipi e nella cultura, in famiglia, nel rapporto di coppia. La paritĆ  di genere perde di senso se si trasforma in un artificio retorico dietro al quale ci nascondiamo e ci mettiamo a posto la coscienza. Dobbiamo uscire dal torpore e dall'indifferenza dei nostri pensieri e delle nostre intenzioni. Come uomini dobbiamo rompere quel silenzio assordante nel quale siamo colpevolmente avvolti. Deve arrivare per noi il tempo della consapevolezza e della responsabilitĆ . E di una modifica radicale della societĆ , che ĆØ ancora profondamente patriarcale, sessista e maschilista".

"Il numero delle donne che subiscono violenza, e ancora di piĆ¹ quello delle donne che vengono uccise, cresce in maniera preoccupante – rimarca Scalese – e sono incrementati soprattutto nel periodo della pandemia perchĆØ si tratta di delitti che si consumano principalmente in ambito familiare. Pandemia che ha amplificato la fragilitĆ  delle donne sui luoghi di lavoro, soprattutto in settori specifici come quello del turismo, delle pulizie, del servizio mense, le operatrici del mondo dello spettacolo e della cultura, giusto per citare qualche esempio dove l'incremento della precarietĆ  giĆ  radicata pesa tutta sulle spalle delle donne. Il femminicidio non ĆØ un fenomeno che puĆ² essere affrontato solo in maniera repressiva: il nostro obiettivo deve essere azzerare il numero delle donne che muoiono per mano di chi dice di amarle, e possiamo farlo solo se ci sono uomini che decidono affrontare la problematica dal punto di vista sociale e culturale ammettendo che sono loro ad avere un problema con la violenza".



 

--

 



#buttons=(Ok, Go it!) #days=(20)

Our website uses cookies to enhance your experience. Learn more
Ok, Go it!