Pubblichiamo il testo della lettera dell'avv. Panedigrano:
"E' indubbio che la Calabria e anche l'ASP di Catanzaro siano in affanno nella campagna di vaccinazione di massa anti Covid.
In questi giorni, per cercare di recuperare il ritardo, codesta ASP ha stipulato convenzioni con le UCCP della provincia disponibili a somministrare il vaccino ai loro assistiti ultraottantenni e, immaginiamo, anche a quelli rientranti nell'ampia categoria dei cosiddetti soggetti fragili.
Questa pur lodevole iniziativa ha però creato una oggettiva e spiacevolissima situazione di disparità di trattamento tra i soggetti fragili assistiti da medici di base associati nelle UCCP e quegli altri assistiti da loro colleghi non ancora attrezzati per la vaccinazione.
Di sicuro sarete a conoscenza del fatto che questo trattamento differenziato ha già creato nella nostra città angoscia ed allarme sociale in molti di questi ultimi soggetti fragili, che si sono sentiti abbandonati e discriminati.
In effetti la nostra bella Costituzione tutela il diritto alla salute dei cittadini, garantendo a tutti un trattamento paritario e senza alcuna limitazione per l'accesso alle cure.
Crediamo che codesta Commissione Straordinaria che amministra l'Asp di Catanzaro, proprio per il mandato primario di ripristino della legalità che ha ricevuto, debba fare ogni sforzo ed assumere ogni iniziativa per diradare con solerzia questa diffusa sensazione di discriminazione.
La nostra Associazione, come dice lo stesso suo nome, si prefigge per Statuto di perseguire finalità di solidarietà sociale attraverso, tra l'altro, prestazioni sanitarie a persone svantaggiate.
In questo devastante momento di pandemia per noi le persone svantaggiate (o fragili) sono di sicuro, per come dettano le stesse direttive dell'OMS e del Governo, gli ultraottantenni, i malati oncologici, i disabili, e chiunque altro sia considerato soggetto fragile.
Ambulatorio Solidale Prima gli Ultimi è un organismo di volontariato regolarmente registrato; ha tra i suoi volontari tanti primari, medici, infermieri e tecnici ospedalieri, nonché medici di base in pensione; è nato più di tre anni fa; è, per mancanza di locali, attualmente attivo solo con interventi domiciliari; da qui a poco dovrebbe però prendere in gestione i locali che la chiesa interparrocchiale di S. Benedetto ha affidati alla Caritas diocesana e destinato ad ambulatorio solidale, come coronamento di un percorso di collaborazione e, soprattutto, di un generoso e determinato impegno pastorale di S. E. il Vescovo di Lamezia.
Ha, quindi, la volontà e tutti i requisiti per dare una mano, gratuita e volontaria, attraverso il suo personale medico, infermieristico e tecnico per risolvere o alleviare l'attuale stato di disagio e frustrazione dei soggetti fragili lametini; il tutto ovviamente nel rigoroso rispetto di ogni parametro di sicurezza ed assumendo in proprio l'onere di assicurare gli operatori volontari dell'associazione, che per la lunga e meritoria carriera sanitaria avrebbero peraltro bisogno di una brevissima formazione.
La nostra idea sarebbe quella di utilizzare, come attualmente fanno i vaccinatori dipendenti ASP, qualcuno degli ambulatori medici dell'Ospedale che allo stato sono non completamente attivi, oppure locali della SAUB o anche locali diversi (come il piano superiore del mercato coperto di Sambiase o altri), se facilmente e rapidamente attrezzabili allo scopo. Siamo comunque disponibili ad esaminare ogni eventuale altra proposta.
A noi sembra cosa auspicabile, fattibile e di grande aiuto per alleviare le sofferenze e le ansie che la pandemia ha inflitto e continua ad infliggere a tanti di noi e soprattutto ai più fragili tra noi.
Auspicheremmo soltanto che la parte di spesa che la nostra azione di volontariato farebbe eventualmente risparmiare al bilancio dell'ASP, venisse investita per comprare la nuova TAC di cui il nostro ospedale ha estremo bisogno.
Restiamo in attesa di un pronto e speriamo positivo riscontro".